Io non rifiuto, riciclo!
Io non rifiuto, riciclo!
In Natura il concetto di rifiuto non esiste.
Tutto ciò che termina il proprio ciclo di vita naturale viene assorbito dall’ambiente e rimesso in circolo.Con quello che tutti noi utilizziamo, tutto ciò non è ancora possibile, dobbiamo quindi abituarci a valorizzare anziché gettare i rifiuti che produciamo e imparare a considerarli una risorsa.
Una soluzione potrebbe sicuramente essere produrre rifiuti il meno possibile (meno imballaggi, utilizzo di materiali naturali, messa al bando di prodotti inutili e usa e getta) e cercare di far durare il più a lungo possibile ciò che utilizziamo e, in seguito, valorizzare quello che scartiamo riutilizzando tutti i materiali che possono essere riciclati con la raccolta differenziata, un sistema di raccolta dei rifiuti che prevede una prima differenziazione in base al tipo da parte dei cittadini.

In Natura il concetto di rifiuto non esiste.
Tutto ciò che termina il proprio ciclo di vita naturale viene assorbito dall’ambiente e rimesso in circolo, e questo è quello che dobbiamo fare: produrre oggetti e beni che possano essere assorbiti dall’ambiente una volta terminato il loro utilizzo.
Fino a che ciò non sarà possibile, abituiamoci a valorizzare anziché gettare i rifiuti che produciamo.
Dobbiamo imparare a considerarli una risorsa.
Una soluzione potrebbe essere sicuramente produrre rifiuti il meno possibile (meno imballaggi, utilizzo di materiali naturali, messa al bando di prodotti inutili e usa e getta) e cercare di far durare il più a lungo possibile ciò che utilizziamo e, in seguito, valorizzare quello che scartiamo riutilizzando tutti i materiali che possono essere riciclati con la raccolta differenziata, un sistema di raccolta dei rifiuti che prevede una prima differenziazione in base al tipo da parte dei cittadini.
Quindi è chiaro che in qualche modo bisogna cercare di assolvere al compito nella maniera migliore, più comoda e funzionale e perché no, anche più adatta al nostro stile di arredamento.
In quasi un secolo di storia, Brabantia ha accumulato una vasta esperienza sulla gestione dei rifiuti domestici. Le necessità di ciascuno di noi sono molto diverse tra loro: basti pensare ad un single o ad una famiglia numerosa. La risposta di Brabantia è di riservare ad ogni tipologia di rifiuto e ad ogni esigenza del consumatore un contenitore ad hoc. Per questo, l’azienda ha messo a punto un diversificato assortimento di pattumiere tutte caratterizzate da elementi chiave quali l’apertura soft-touch, lo speciale rivestimento che evita le impronte e facilita la pulizia, le dimensioni ergonomiche e salva-spazio.
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Tipologie dei rifiuti
ORGANICO
I rifiuti organici, chiamati anche “umido”, in discarica generano il cosiddetto biogas (metano) che talvolta è utilizzato come fonte energetica. Più del 70% del compost di qualità viene impiegato in agricoltura, mentre il restante 30% è trasformato in prodotti per il giardinaggio/florovivaismo e per le opere di recupero paesaggistico. L’utilizzo del compost, oltre a ridurre la quantità di scarti da destinare a discarica o ad incenerimento, consente un minor impiego di fertilizzanti minerali, derivanti da risorse non rinnovabili.
PLASTICA
Con il riciclo di 1.000 tonnellate di plastica (equivalente alla quantità di plastica consumata in una piccola città) si ottiene il risparmio di circa 3.500 tonnellate di petrolio, l’equivalente dell’energia usata da 15.000 frigoriferi in un anno.
In Italia nel normale circuito di raccolta differenziata della plastica possono essere introdotti solamente gli imballaggi. Piccoli oggetti in plastica non imballaggio devono essere conferiti nella frazione non riciclabile.
Anche piatti e bicchieri di plastica sono considerati imballaggi e possono essere conferiti nella raccolta differenziata della plastica, ma rimangono escluse le posate. Si possono conferire nella plastica anche le grucce appendiabiti, anche se hanno il gancio di metallo. I sacchetti delle patatine, dei surgelati e del caffè (poliaccoppiati plastica-alluminio) possono essere conferiti nella plastica anche se sono argentati.
CARTA
La carta, che è fatta di cellulosa, può essere riciclata: la cellulosa si estrae dal legno e da altri vegetali, in questo caso viene ricavata dalla carta della raccolta differenziata e la si riutilizza per produrre la carta riciclata.
Nel riciclaggio della carta vi sono procedure per l’eliminazione dell’inchiostro (procedure possibilmente non inquinanti o a bassissimo impatto ambientale) che devono essere applicate. Per produrre una tonnellata di carta vergine occorrono 15 alberi, 440.000 litri d’acqua e 7.600 kwh di energia elettrica.
Per produrre invece una tonnellata di carta riciclata bastano 1.800 litri d’acqua e 2.700 kwh di energia elettrica, ma soprattutto nessun albero abbattuto: riciclare la carta contribuisce a contrastare la deforestazione.
Tipi di carta non adatti alla raccolta tutti i materiali non cellulosici, i contenitori di prodotti pericolosi; carte sintetiche; ogni tipo di carta, cartone e cartoncino che sia stato sporcato, ad esempio carta oleata (quella che contiene affettati e formaggi), carta e cartone unti (anche le scatole della pizza) e fazzoletti di carta usati; questi ultimi possono finire nella raccolta differenziata della frazione organica; carte termiche (scontrini); carte speciali (in genere quelli particolarmente lisci) come la carta chimica dei fax, quella autocopiante e quella carbone.
VETRO
Nella produzione di vetro “nuovo”, per ogni 10% di rottame di vetro inserito nei forni si ottiene un risparmio del 2,55% di energia, equivalente ad oltre 130 litri di petrolio risparmiato per ogni tonnellata di vetro riciclato usato.
Ceramica, porcellana, terracotta, Pyrex, cristallo, specchi e lampadine non sono assolutamente riciclabili e vanno conferiti nei rifiuti indifferenziati onde evitare di contaminare il rottame di vetro da destinare al riciclo.
ALLUMINIO
Gli imballaggi in alluminio, vengono raccolti insieme ad altre tipologie di materiali (p.es. vetro, plastica, acciaio), con modalità che variano da comune a comune.
Gli imballaggi più comuni che circolano in casa e in cui l’alluminio è quasi sempre presente sono: lattine per bevande, bombolette aerosol, scatolette e vaschette per alimenti, tubetti flessibili come i tubetti della maionese. A questi vanno aggiunti il cosiddetto “foglio sottile” (per esempio i fogli d’alluminio in rotoli) e i tappi o similari con chiusura a vite. In caso di dubbio, il modo più semplice per accertarsi della natura di un oggetto in metallo è l’uso d’una calamita: l’alluminio è totalmente amagnetico.Per ricavare dalla bauxite 1 kg di alluminio nuovo sono necessari 14 kWh, mentre per ricavare 1 kg di alluminio da quello riciclato servono solo 0,7 kWh di energia, pari al 95% in meno dell’energia richiesta; in Italia la bauxite è assente, e questo crea un ulteriore problema, quello della dipendenza per l’importazione dall’estero. E la qualità rimane intatta: l’alluminio riciclato ha infatti proprietà equivalenti all’alluminio nuovo.
ACCIAIO E FERRO
Anche gli imballaggi in acciaio, come alcune lattine, scatolette, bombolette aerosol, tappi a corona e coperchi di barattoli in vetro sono riciclabili e vengono generalmente raccolti insieme ad altri materiali. Sono distinguibili per le sigle ‘ACC’ o ‘FE’ e perché vengono attratti dalla calamita. Il ferro presente nei beni durevoli dismessi, generalmente raccolti nelle isole ecologiche, è anch’esso riciclabile.
L’ecologista non è l’uomo che dice che il fiume è sporco. L’ecologista è l’uomo che pulisce il fiume.
(Ross Perot)